Messa in ombra da altre città siciliane più visitate, Messina offre al visitatore curioso una gran quantità di attrazioni e una particolare atmosfera.
Posta sul punto più a nord della costa ionica, a pochi chilometri dall’Italia continentale, Messina deve la sua fama al porto e allo stretto omonimo. Quasi sempre visti unicamente come uno snodo di passaggio, questi luoghi sono legati a storie e leggende millenarie ed esercitano un fascino particolare, simile un po’ a quel che si prova in una città di confine.
Prima colonia greca in Sicilia e teatro di importanti avvenimenti storici nel corso dei secoli, Messina fu devastata dal terremoto nel 1908 ma è risorta dotandosi di eleganti edifici ed ampi viali che ancora oggi le danno un’aria belle époque e la differenziano dalle tipiche città siciliane, un po’ claustrofobiche. La tradizione culinaria e la bellezza del mare sono invece inequivocabilmente siciliane.
Non può competere con altre città per fama delle sue attrazioni storiche e artistiche, in compenso però può vantare una delle cattedrali più belle della Sicilia, un interessante museo e altri tesori nascosti qua e là nel centro cittadino. Le spiagge incantevoli sono a pochi chilometri di distanza.
Messina è una città che offre una gran quantità di attrazioni: palazzi, chiese, musei, fontane, scorci panoramici. Ecco le cose da vedere a Messina per un itinerario di uno o due giorni.
La centralissima Piazza del Duomo è il miglior punto d’inizio per una visita al cuore di Messina. Qui si trova la principale attrazione turistica della città e da qui a piedi potete facilmente raggiungere tutte le altre. È anche un buon punto di osservazione per chi ama guardare il via vai di gente.
La meraviglia architettonica di Messina è il suo imponente Duomo. Costruito nel XII secolo in stile normanno, non ha avuto vita facile: prima sconsacrato e trasformato in moschea; tornato a essere una chiesa cattolica, è stato danneggiato da un incendio nel 1254, distrutto dai terremoti del 1783 e del 1908 e colpito da una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale.
Considerando queste vicende non stupisce che rimanga gran poco della struttura originaria, ma grazie alle fedeli ricostruzioni succedutesi nei secoli ciò che possiamo ammirare oggi è un magnifico edificio che custodisce preziosi tesori artistici tra cui bellissimi mosaici, affreschi, statue e monumenti funebri.
Prima di entrare fermatevi ad ammirare la facciata nel suo insieme, poi date un’occhiata all’elegante merlatura e al portale centrale impreziosito da colonnine con motivi ornamentali e figure di santi.
Curiosità, l’organo del Duomo di Messina è il secondo più grande d’Italia (il primo è quello del Duomo di Milano) e il terzo in Europa. Fu costruito dalla ditta Tamburini di Crema nel 1948.
Tra le tante bellezze del Duomo di Messina ce n’è una che tutte le guide turistiche menzionano a parte, come un’attrazione in sé. Lo facciamo anche noi perché l‘orologio astronomico del campanile del duomo di Messina è davvero meraviglioso e merita di essere osservato con attenzione.
Realizzato dai fratelli Ungerer di Strasburgo e inaugurato nel 1933, rappresenta uno dei più grandi e complessi orologi meccanici astronomici al mondo. È un tripudio di oro e blu, decorato con scene storiche, figure mitologiche, segni zodiacali e altri simboli astronomici.
Il momento migliore per ammirarlo è mezzogiorno, quando le figurine in bronzo prendono vita e si muovono al suono dell’Ave Maria di Schubert. Lo spettacolo dura circa 12 minuti.
Un altro bel soggetto fotografico in Piazza del Duomo è la Fontana di Orione, una fontana ornamentale del Cinquecento riccamente ornata di sculture in marmo di Carrara.
La fontana fu commissionata a Giovanni Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo, per commemorare la costruzione dell’acquedotto di Messina: un evento importante se si considera che la città fu una delle prime in Sicilia a ricevere acqua corrente.
La figura principale del gruppo scultoreo è Orione, il mitico fondatore di Messina, mentre le figure accanto rappresentano i fiumi Tevere, Nilo, Ebro e Camaro.
Un’altra elegante fontana cinquecentesca ad opera di Giovanni Angelo Montorsoli è la Fontana del Nettuno, raffigurante il dio del mare in una posa fiera ed orgogliosa che domina i mostri marini Scilla e Cariddi. Il richiamo allo stile michelangiolesco qui è ancora più evidente.
Le statue di Nettuno e Scilla sono copie; le originali sono custodite all’interno del museo regionale.
Poco conosciuto, il Museo Regionale Interdisciplinare di Messina vanta un’ampia collezione di arte e archeologia e merita senz’altro una visita.
I pezzi forti del museo sono il polittico di San Gregorio realizzato da Antonello di Messina nel 1473 e i dipinti l’Adorazione dei Pastori e la Resurrezione di Lazzaro realizzati a inizio Seicento da Caravaggio.
Nota anche come Santa Maria di Castello a Mare, la Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani è un edificio religioso peculiare costruito tra il XII e il XII secolo, probabilmente sui resti di un tempio di Nettuno.
A causa degli avvallamenti causati da terremoti e incendi nel corso dei secoli oggi la chiesa si trova a circa tre metri sotto il livello stradale. L’architettura è un mix di stili su cui prevale quello bizantino: un gioiello a cui non mancherete di scattare numerosissime fotografie.
Testimonianza dell’indissolubile legame tra Messina e il mare, la Madonna della Lettera o Madonnina del Porto è una statua in bronzo dorato posta in cima a una stele votiva posta all’estremità del braccio di San Raineri, punto in cui le navi entrano ed escono dal porto.
La statua, opera dell’artista Tore Calabrò originario di Messina, raffigura una Madonna con il braccio alzato nell’atto di benedire le navi in entrata e in uscita. La stele, basamento compreso, è alta ben 60 metri mentre la statua è alta 7 metri.
Il patrimonio storico e artistico di Messina conta molti altri tesori oltre alle attrazioni top che vi abbiamo finora elencato.
Se il tempo ve lo consente date un’occhiata anche alla Chiesa di Santa Maria degli Alemanni, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Monastero di Montevergine delle clarisse di Santa Eustachia e la Chiesa di San Giovanni di Malta.
Tra gli edifici civili sono degni di nota il Palazzo Zanca (sede del municipio), la Galleria Vittorio Emanuele III e il Palazzo del Monte di Pietà.
Se siete appassionati di teatro, musica e danza controllate il programma del Teatro Vittorio Emanuele II per vedere se c’è qualcosa di vostro interesse.
In caso contrario passate ugualmente a dare un’occhiata alla facciata dello storico teatro di Messina: in stile neoclassico, è ornata di bassorilievi e gruppi scultorei. Il teatro è il più grande per capienza di tutta la Sicilia; fu inaugurato nel 1852, gravemente danneggiato dal terremoto del 1908 e riaperto negli anni Ottanta.
Nel villaggio di Gesso, una frazione di Messina sui Monti Peloritani, si trova un piccolo ma emozionante museo che vi farà conoscere le tradizioni della Sicilia contadina e il suo particolare modo di raccontarsi attraverso la musica: il Museo Cultura e Musica Popolari dei Peloritani. Ben curato, espone una collezione di strumenti musicali usati da pastori e contadini, tutti perfettamente conservati e ancora funzionanti.
Il Santuario della Madonna di Montalto rappresenta con il suo belvedere il miglior punto panoramico da cui ammirare una splendida vista su Messina e il porto. La chiesa, in larga parte ricostruita, risale a fine Duecento e mescola elementi di architettura gotica e romanica.
La città di Taormina si trova a solo un’ora di distanza ed è la meta ideale per una emozionante gita in giornata.
Dal porto di Messina partono alcuni traghetti per le isole Eolie, ma non sono molto frequenti; meglio andare a Milazzo, che offre invece numerosi collegamenti per le isole ed è a soli trenta chilometri di distanza.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Se per arrivare a Messina non siete passati dalla Calabria, dovete assolutamente andare a vedere lo Stretto di Messina.
Su questo iconico braccio di mare che divide la Sicilia dall’Italia continentale si incontrano due diverse correnti marine che generano gorghi e vortici tumultuosi. Gli antichi credevano che a generare questi fenomeni spaventosi fossero due mostri marini, Scilla e Cariddi. Anche se l’origine di questi fenomeni oggi è nota e “banalmente” scientifica, osservarli dal vivo è ancora uno spettacolo emozionante.
C’è un altro buon motivo per andare allo Stretto di Messina: questo punto rappresenta uno dei pochi luoghi al mondo in cui è possibile osservare la Fata Morgana, un fenomeno ottico che fa apparire agli occhi degli osservatori una inesistente città sospesa tra cielo e mare.
Data la presenza di un porto molto attivo, non ci sono belle spiagge nel centro di Messina. Basta però spostarsi di pochi chilometri per trovare spiagge da sogno: la costa della provincia di Messina è un susseguirsi di litorali sabbiosi e calette appartate, per tutti i gusti.
Tra le più belle spiagge di Messina e dintorni segnaliamo Capo Alì, la Spiaggia di Sant’Alessio Siculo e la Spiaggia di Santa Teresa di Riva.
Se siete disposti a spostarvi un po’ di più segnatevi anche questi nomi:
Molti turisti si fermano a Messina solo una notte, giusto il tempo di riposarsi dal viaggio in auto nel continente e ripartire verso altre località della Sicilia. L’offerta alberghiera si è adeguata con un’ampia scelta di alloggi funzionali e confortevoli dal prezzo accessibile.
Chi invece sceglie Messina come la base o una tappa della propria vacanza potrà trovare hotel e b&b di maggior charme, magari ricavati da edifici storici o con vista mare.
I prezzi sono mediamente più bassi di altre località della Sicilia più visitate.
L’aeroporto più vicino a Messina è quello di Catania, che si trova a circa 94 km di distanza ed è collegato da un bus diretto. In alternativa potete valutare un volo per Palermo: in questo caso l’aeroporto è a 250 km di distanza e per arrivare a Messina dovrete prendere lo shuttle bus per il centro città e da lì un bus per la vostra destinazione finale.
La nave è un altro mezzo molto usato per chi vuole raggiungere Messina. I collegamenti via traghetto ed aliscafo con Villa San Giovanni e Reggio Calabria sono molto frequenti. La traversata è molto breve, dura dai venti ai trenta minuti.
Altra località da cui è possibile raggiungere Messina via mare è Salerno, in questo caso però i traghetti sono meno frequenti. La durata della traversata è di nove ore.
Gli autobus di linee regionali collegano Messina a tutte le principali località della Sicilia orientale tra cui Taormina, Catania e Milazzo e a Palermo. Autobus a lunga percorrenza collegano Messina con Roma. I treni sono meno frequenti degli autobus e in alcuni casi anche più lenti, ma se preferite questo mezzo al bus potete arrivare in treno a Messina da Catania, Siracusa e Palermo.
L’auto rimane comunque il mezzo migliore perché vi dà la libertà di spostarvi dove volete, con i vostri ritmi. Se viaggiate in Sicilia con la vostra auto potete facilmente raggiungere Messina da Palermo, Milazzo, Catania e Siracusa percorrendo l’autostrada A20.
Che tempo fa a Messina? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Messina nei prossimi giorni.